In Tanzania si sta verificando una competizione per il predominio religioso, che è ovviamente anche culturale, fra il cristianesimo e l’Islam.
La foto ci mostra una moschea di fianco a una struttura appartenente ad un collegio di benedettini, la cui costruzione è antecedente.
Con tutto lo spazio a disposizione la moschea realizzata di fianco al collegio ha l’esclusivo scopo di rendere complicata la vita dei benedettini, che saranno costretti ad abbandonare la struttura.
La regione di Rukwa, pur essendo abitata in maggioranza da cristiani, è interessata dalla costruzione in ogni villaggio di una moschea, finanziata dai ricchi paesi arabi.
Fiumi di denaro, infatti, si stanno riversando nelle zone più povere della regione, con l’unico intento di fidelizzare all’Islam coloro che ancora sono legati alle tradizioni locali, come gli appartenenti all’etnia Sukuma.
Tutto ciò è facilitato anche da affinità nelle rispettive culture, quali la poligamia.
Quanto spiegato penso giustifichi l’investimento che Cattolica per la Tanzania ODV ha fatto nel seminario minore di Kaengesa.
Si rende sempre più necessario rafforzare le radici del cristianesimo, non solo come religione ma anche come cultura, in Tanzania
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