Alessia e bimba

L’Africa è il mio posto

La testimonianza di Alessia Pierini al suo primo viaggio alla Missione Sabuko.

Il mio primo Viaggio in Africa risale al 11 dicembre 2012, quando con un gruppo di amici, decisi di intraprendere questo vero e proprio viaggio alla ricerca del continente tanto sognato.
Ci incamminammo verso Roma dove ad attenderci, c’era l’aereo di Turkish Airlines che diventerà poi, il primo filo connettore verso la Terra Madre.
La chiamo così, perché per me, l’Africa, è un po’ come la mia mamma.. Avete presente quando tirate forte forte un elastico per capelli, che se lo rilasci poi torna indietro, al suo posto.. Ecco io ho avuto proprio quella sensazione li. Il mio corpo tirava in direzione casa, qui in Italia.. Ma appena misi piede nella Madre Terra, mi sentii improvvisamente tranquilla, rilassata e serena.. al mio posto. Allora capii, che in quel momento l’elastico si era allentato, ed era tornato nella sua dimensione naturale, ed allora tutto mi fu più chiaro. Capii veramente, che stavo dando al mio corpo tutto ciò di cui aveva bisogno. Ritrovare me stessa. Che il mio posto era proprio l’Africa! Ed avevo aspettato ben diciotto anni prima di sentirmi a casa.

E pensate voi, se solo mettendo piede sulla Terra Rossa, uno può avere questo effetto miracoloso.
Pensate cosa potrebbe succedere alla vostra anima quando incontrate, nel primo attimo in Tanzania, i sorrisi della gente e la loro bellezza nel darti il Benvenuto nella loro Terra, e preoccuparsi che tu stia bene e che passi una buona giornata. Quando vedi i bambini che vanno a scuola felici, mano nella mano, a piedi, con i fratellini al seguito magari legati a sé con una benda che li ferma sulla schiena, a macinare kilometri e kilometri per poi fermarsi su un libro e imparare a leggere, a scrivere, a contare…
Non è cosa da poco in Africa, andare a scuola. E lo capisci quando entri in una classe e noti il silenzio, la compostezza e la pace che regna nelle aule. Lo capisci anche quando vedi chi la scuola non può permettersela. A quel punto, lo ammetto, ti cade un po’ il mondo addosso. Non riesci a comprendere quanta disparità c’è, ed è Reale.

Tutto quello che ti hanno sempre detto e raccontato, all’improvviso si materializza davanti agli occhi e vedi. Vedi ai piedi dei bambini dei copertoni delle macchine legate con uno spago a formare uno scarponcino. Vedi bambini che si chinano a bere dell’acqua da una pozzanghera insieme alle bestie. Gli stessi bambini che portano a pascolare il gregge lungo distese aride e rosse, e ti urlano e si sbracciano dalla strada quando ti vedono con la tua faccia bianca, che ti ha sempre collocato così lontano da loro, eppure, in quel momento così vicino.

L’Africa insomma, è la mia mamma perché è diventato quel porto sicuro che io chiamo Il Mio Posto. E’ quel luogo in cui tutto si annulla.. Anche quello in cui rifugiarsi dopo aver perso la strada.
Si possono dire e raccontare tantissime cose, dopo un esperienza così. Non riuscirò però, a trasmettere quello che mi rimane dentro. I sapori, gli odori, le luci, i colori, della Madre Terra. Per questo, non bastano delle parole scritte su un foglio bianco. Per questo motivo spero, che chi sta leggendo queste due righe si riesca ad immedesimare al punto tale da far crescere dentro di sé, la voglia di scoprire quella Terra che a me ha restituito più Amore di quello che avrei potuto dare.

Solo il cuore, di me, si è tenuto l’ Africa.. e di tanto in tanto faccio un salto a riprendermelo..